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Torna al Portale #NORMATIVA #FASE DI PROGETTO #INSTALLAZIONE #RIPARTIZIONE SPESA ENERGETICA #UTILIZZO VALVOLE E RIPARTITORI #MONITORAGGIO

#1 Avete tenuto conto del numero di radiatori? E della loro dimensione?

Sì. Il numero e la tipologia dei radiatori sono tra i dati che devono essere forniti nel progetto di contabilizzazione redatto dal termotecnico, in quanto servono per “parametrizzare” i ripartitori di calore. In altri termini, a ciascun ripartitore deve essere “detto” che tipo di radiatore sta contabilizzando, e ciò si traduce nell’inserimento di due coefficienti (che dipendono, appunto, dalla potenza e dalla forma del radiatore) all’interno della formula utilizzata dall’apparecchio per il calcolo delle unità di consumo.

#2 Quali sono i vantaggi economici per il singolo utente?

L’installazione dei componenti abbinata alla migliore gestione dell’impianto da parte dell’utente porta ad un risparmio energetico in bolletta (in alcuni casi pari a circa il 15-20%).
La regolazione permette all’utente di poter chiudere le valvole (e quindi non consumare calore) nelle stanze non utilizzate o nei periodi di assenza prolungata da casa.

Il rispetto di installazione dei dispositivi (valvole termostatiche / ripartitori) consente inoltre agli utenti di usufruire delle detrazioni fiscali ammesse dall’amministrazione statale.

#3 Quali sono i vantaggi economici per il condominio?

L’installazione delle valvole termostatiche permette di parzializzare l’utilizzo di acqua calda circolante nell’impianto: questo si traduce in un risparmio energetico legato al funzionamento del generatore di calore e dei circolatori.

#4 Ci sono state consegnate due relazioni. Che differenza c’è tra le due?

Tabella millesimale per la suddivisione della quota involontaria. La trova in allegato.

Tale tabella è stata redatta in funzione del fabbisogno “ideale” di energia termica di ciascun appartamento, ovvero quanta energia ciascun appartamento disperderebbe se tutti i condòmini mantenessero 20°C nelle proprie abitazioni per 24 ore al giorno e 7 giorni a settimana, per tutta la durata della stagione di riscaldamento.
Noterà che il primo e l’ultimo piano hanno un fabbisogno di energia molto superiore rispetto ai piani intermedi: ciò è dovuto alla dispersione di calore dei solai, che pesano molto sul fabbisogno energetico dell’edificio.

4. Sistema di calcolo. I principali fattori che influiscono sulla determinazione dei fabbisogni di energia sono: superficie che confina verso l’esterno o verso ambienti non riscaldati (fattore principale), eventuali interventi di isolamento delle pareti o dei solai (c.d. “cappotto termico”), tipo di finestre, nicchie, orientamento delle pareti disperdenti.

#5 Siete entrati in tutti gli appartamenti? Se uno non vi apre cosa succede? Come fate a capire quanto fargli pagare?

Non sempre è possibile accedere a tutti gli appartamenti, nonostante si faccia quanto possibile per venire incontro alle diverse esigenze dei condòmini. Nel caso non sia stato possibile rilevare un’unità, consideriamo, in assenza di altre informazioni documentabili che dimostrino il contrario, che l’appartamento sia dotato delle strutture standard dell’edificio (es. vetri originari, nessun intervento di isolamento dei muri…).

#6 Come influenza il numero, dimensione e tipologia di radiatori?

Ci sono 2 parametri che influenzano la misura delle unità di consumo (oltre ovviamente al modo in cui viene utilizzato l’impianto):

  • Kq: è la potenza del radiatore, espressa in kW, con una differenza di temperatura tra radiatore e ambiente di 60°C. In assenza di un certificato CE del radiatore (caso estremamente comune) il metodo utilizzato per il calcolo della potenza è il “metodo dimensionale”, in cui la potenza viene calcolata in base alla forma e alle dimensioni del corpo scaldante. Dovrebbe essere fornita all’interno del progetto di ripartizione secondo UNI 10200.
  • Kc: è il fattore di forma, mediante il quale si considera l’effetto del non perfetto contatto tra sensore di temperatura e piastra radiante. Essendo un fattore che varia in base alla marca del ripartitore di calore, solitamente questo fattore non viene fornito nel progetto di ripartizione.

#7 Quando adottare contabilizzazione diretta e indiretta?

La contabilizzazione diretta è la soluzione da adottare solo nel caso di impianti a distribuzione orizzontale, e i contatori vanno posizionati nei punti di derivazione dell’impianto interno.
Nel caso però il punto di derivazione non possa essere individuato (es: impianto a colonne montanti), oppure se l’installazione comporta opere murarie troppo costose, la soluzione migliore diventa la contabilizzazione indiretta.

#8 Cosa cambia tra contabilizzazione diretta e indiretta?

Diretta: sono misurati direttamente i kWh di energia consumati da ogni appartamento (consumo “volontario”).
Indiretta: il consumo “volontario” del condominio, calcolato in base a quanto previsto nel progetto di ripartizione, viene diviso tra gli utenti proporzionalmente alle HCA misurate dai ripartitori, già corrette in base alla tipologia dei radiatori (fattori Kc/Kq).
In entrambi i casi, il consumo “involontario” si suddivide a millesimi di fabbisogno di energia termica utile.


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